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Autore: Terre di Ger

Sergio Ferrari: Summer School su sostenibilità e miglioramento genetico

In occasione della Summer School Sergio Ferrari, la giornata dello scorso 21 Settembre è stata dedicata alla sostenibilità in viticoltura e al miglioramento genetico.

Sono intervenuti il Dott Velasco del CREA di Conegliano, Yuri Zambon in rappresentanza dei Vivai Cooperativi di Rauscedo, Vincenzo Betalli del CIVIT di Trento, il giornalista agronomo Lorenzo Tosi. E due produttori da varietà resistenti, Mario Pojer di Pojer e Sandri e il nostro Robert Spinazzè di Terre di Ger.

Supporto tecnico della manifestazione il Prof. Attilio Scienza, massimo esperto di viticultura a livello internazionale. La regia è di Costanza Fregoni, ormai degna protagonista della innovazione viticola in Italia.

Come sarà il futuro dei nostri vigneti? Velasco non usa mezzi termini! Allo stato attuale sarà pura utopia coltivare la vite e portare alla vendemmia le uve. Il cambiamento climatico e la direzione green che limita fortemente l’uso degli antiparassitari comporterà un sempre maggiore problema di gestione sanitaria con costi e oneri insostenibili. La via percorribile è il miglioramento genetico con le moderne tecniche di cisgenesi. Il Prof. Scienza profondo sostenitore del breeding afferma che ormai non si più parlare di territori e tradizioni, la viticultura si sta modificando e modernizzando e ci deve essere la consapevolezza giuridica che i nuovi vitigni siano parte delle denominazioni.

Zambon e Betalli illustrano le loro attività di ricerca vivaistica con le sperimentazioni e futuri vitigni a servizio dei produttori per garantire il patrimonio viticolo italiano.

Tanta ammirazione poi per Mario Pojer che già dal 1975 coltiva resistenti e ha fatto del suo vino Zero Infinito il simbolo dell’azienda conosciuto in tutto il mondo.

Robert Spinazze è sicuramente il pioniere dei vini PIWI in Friuli. Concentra l’attenzione sugli aspetti di marketing e comunicazione sui vini che ad oggi non hanno alcuna denominazione e possono essere solamente proposti come vini da tavola.

Un saluto al giornalista Nereo Pederzolli anima della divulgazione enologica del Trentino.

Robert Spinazzè con Mario Pojer, pionere delle varietà resistenti.

Riconoscimenti Gilbert & Gaillard

L’estate è il tempo dei riconoscimenti delle varie Guide e Concorsi. Sono sempre dei momenti dove l’azienda si confronta e capisce il livello dei propri vini o delle proprie proposte.

Ci piace sottolineare il Concorso di Gilbert&Gaillard aperto ai vini con la denominazione.

La nostra Cantina si fa apprezzare per le novità dei vini PIWI, ma siamo in un territorio di forte vocazione storica viticola dove le varietà tradizionali vengono riconosciute per il loro  valore e pregio enologico. Le varietà resistenti sono state inserite in una convivenza di territorio, ma la diffusione della conoscenza dell’areale classico è molto sentita.

Tre rossi, tutti i nostri della gamma Merlot Cabernet Franc e Refosco hanno conseguito il rate di Medaglia d’Oro.

Lo stesso dicasi dei tre bianchi Chardonnay Pinot Grigio e Sauvignon Blanc.

Un risultato corale di azienda che premia il lavoro di campagna e di cantina nel suo insieme, ringraziamento dovuto a tutti coloro che lavorano per portare al meglio le uve in cantina e per vinificarle in modo corretto.

Parliamo del Merlot 2021 IGP TreVenezie e di come viene recensito da Gilbert&Gaillard.

« Rosso rubino, riflessi porpora. Naso invitante di frutta a bacca rossa e nera, note vegetali e grafite. Al palato aromi fruttati di mora e ciliegia selvatica, la sua spina tannica si afferma successivamente in crescendo. Si abbina bene agli arrosti di carne. » . In queste settimane estive lo vediamo ben servito nelle carni alla brace seduti all’aperto in terrazza.

Giro 2023: conferme, sorprese e nuovi compagni di viaggio

Il mese di Maggio è dedicato al Giro d’Italia di ciclismo e le nostre aziende sono ormai da anni al fianco del Team Bora-hansgrohe. L’ anno scorso il Giro ha visto il successo finale del nostro Jai Hindley e con i successivi emozionanti festeggiamenti sia in cantina che in Germania. Quest’anno era difficile ripetere l’impresa ma nonostante il forfait dei due corridori più rappresentativi nella prima settimana per malanni stagionali dovuti al freddo e alla pioggia delle tappe iniziali, sono state ben due le tappe conquistate e con lo stesso corridore Nico Denz. E da aggiungere l’ottimo top10 di Lennard Kamna in classifica finale.

Abbiamo vissuto due giornate intense quando la corsa rosa è arrivata a Caorle e ripartita il giorno dopo da Oderzo.

Siamo nelle nostre terre e il caloroso pubblico ci ha fatto visita e incontrato sia in cantina che nei vigneti vicini alle tappe.

Edizioni speciali e altro ancora sul nuovo shop di Terre di Ger.

Tanta gente appassionata, sia tra gli addetti ai lavori che tra semplici ammiratori del ciclismo, è accorsa per uno scambio di vedute e un bicchiere di vino.

I giornalisti al seguito del Giro hanno sostato volentieri tra un panino e un prosecco. Bella la visita di Ilenia Lazzaro di Eurosport.

E’ una giornalista sanguigna e di temperamento, ex ciclista e oggi affermata commentatrice di gare di ciclocross e di ciclismo femminile.

Viene sempre volentieri da queste parti e ha approfittato della partenza da Oderzo per salutarci e raccontarci un po di aneddoti simpatici del dietro le quinte del Giro. La nostra cantina per i due giorni della manifestazione era vestita a rosa con la collezione delle bottiglie dedicate a BORA COOKING SYSTEM e la maglia in mostra vinta lo scorso anno.

Vinitaly, PIWI Italia e vigneti del futuro: facciamo un bilancio

Conclusa la Rassegna di Verona tiriamo le somme e facciamo un bilancio.

La novità importante è la nascita della Piwi Italia che raggruppa così definitivamente le varie associazioni regionali che nel corso degli anni si sono costituite. E’ un passo molto importante che sancisce il riconoscimento delle varietà resistenti e i relativi vini a livello nazionale.

A margine di un convegno sul “Vigneto del Futuro” tenuto dal Prof. Scienza, i presidenti delle associazioni regionali hanno ufficializzato il nuovo organismo il cui presidente è il Prof. Marco Stefanini della FEM di Trento, uno dei massimi ricercatori italiani nel campo del breeding e profondo conoscitore delle varietà resistenti.

Il Vinitaly ha avuto quindi questa anticipazione così che gli appassionati e addetti ai lavori hanno potuto degustare in anteprima le diverse tipologie e annate dei vini presenti nei vari stand.

Da parte nostra con sei vini in presenza, siamo una delle cantine più rappresentative del segmento e i riconoscimenti avuti nel corso dell’ inverno hanno permesso un’ampia discussione attorno alla nostra realtà.

Interessante l’incontro con Stefania Belcecchi esperta di comunicazione e giornalista di Civiltà del Bere, e con Sara Missaglia giornalista lombarda e sommelier professionista. Entrambe nuove adepte alla sostenibilità del vino attraverso il breeding naturale.

Abbiamo tenuto a battesimo poi il libro di Antonella Danzo, il primo, per ora, dedicato esclusivamente alla descrizione e ai dettagli tecnici dei Piwi che lei definisce Super sostenibili.

Lara Loreti de Il Gusto e La Stampa ha poi introdotto il nostro El Masut come taglio bordolese Piwi da uve Merlot Khorus e Khantus e Cabernet Eidos.

Lara Loreti racconta El Masut Terre di Ger (video).

Opinione diffusa che nell’ approccio alle varietà resistenti non esiste una componente negativa. I vini sono buoni e ogni cantina personalizza e vinifica come ritiene opportuno; si fanno meno trattamenti in campagna e questo è ampiamente documentato; le analisi dei vini dimostrano che si tratta di vini perfettamente equiparabili agli altri classici presenti nei vari mercati;  il percorso viticolo è sostenibile con meno impatto ambientale a livello di CO2 e di mezzi meccanici operativi e meno interventi a difesa chimica.

Per quanto riguarda la manifestazione, la prima dopo il periodo pandemico, i risultati in termini di presenze e di interesse sono stati incoraggianti e il pubblico è stato sicuramente di qualità.

Riflessioni e incontri fra etica e sostenibilità

A Marzo ci sono gli eventi e le fiere. Si moltiplicano gli incontri e diventa interessante ogni dibattito e confronto.

E’ chiaro ormai che il cambiamento climatico e la necessità di essere sostenibili ed etici sono i due aspetti contradditori che dobbiamo affrontare.

Non ci sono molte soluzioni, e le varietà resistenti aiutano a trovare il corretto compromesso.

Preferiamo restare negli ibridi naturali da re-incroci piuttosto che addentrarci nella ricerca TEA o OGM e di fantasticare sulle resistenze dei vitigni tradizionali conosciuti.

L’azienda deve distinguersi per quello che produce e per i vini che presenta al pubblico. Mantenere a tutti i costi il legame con quello già consolidato o conosciuto per non distrarre il mercato o rivoluzionarlo è un processo che non darà risultato a nostro avviso. Mentre proporre delle novità e innovazioni colpisce la curiosità del consumatore e nel lungo periodo porterà a enormi soddisfazioni.

Se ne è parlato a Fermo in occasione di Tipicità Marche. E noi siamo stati chiamati come rappresentativi del mercato per capire sei i vini PIWI sono una realtà già affermata o sono ancora dei perfetti sconosciuti.

Tipicità Marche Festival, 11-13 Marzo, Fermo

Molto interessante il contributo tecnico del bravo agronomo Dott. Giuseppe Camilli di AMAP Marche che dirige un vigneto sperimentale con parecchie varietà resistenti e in base alle esperienze degli ultimi anni, ha portato ad autorizzare in Regione circa una ventina di nuovi vitigni, e proprio quelli che nel territorio si sono adattati al meglio dando risposte molto interessanti.

Camilli ha spiegato che il contributo viticolo che queste nuove varietà potrà dare alle cantine regionali sarà determinante nel prossimo futuro, e a precise domande di come saranno i vini e se avranno mercato è intervenuto proprio Robert Spinazze di Terre di Ger spiegando la condizione della nostra cantina e il nostro credo.

Una forte iniezione di fiducia al mercato e alle aziende presenti facendo degustare i 6 vini PIWI presenti nel mercato e addentrandoci nelle spiegazioni non solo tecniche ma soprattutto di marketing e comunicazione per riuscire a far conoscere i vini tra i consumatori.

Tutto l’evento è stato coordinato dal AIS Marche e Stefano Isidori.

A questo link è scaricabile lo studio di Camilli con la sperimentazione nel vivaio marchigiano.

Tipicità Marche Festival, 11-13 Marzo, Fermo

Wine in Venice celebra l’eccellenza

Il 2023 si apre un evento di straordinaria importanza. Il Wine in Venice ha celebrato dopo una selezione basata  sui progetti aziendali volti alla sostenibilità, all’etica e all’innovazione le migliori 20 aziende delle 20 Regioni italiane.

Per il Friuli Venezia Giulia la nostra azienda Terre di Ger è l’unica di rappresentanza.  Dal 28 al 30 Gennaio nella spettacolare cornice del Palazzo della Scuola Grande di Santa Maria di Misericordia si sono tenute le degustazioni aperte al pubblico, le masterclass e i convegni. Tre giornate all’insegna della cultura e della conoscenza.

Innovazione, Etica, Sostenibilità: tre termini fondanti per poter affrontare le incertezze di questo momento storico, necessarie per fare in modo che il vino sia ambasciatore di un cambiamento che pone al centro l’uomo e l’ambiente in cui si trova ad agire. Vino e terra, vino e territorio, vino e uomo, i binomi per le aziende del futuro, per bere sano e vivere l’ambiente viticolo ed enologico in modo sano e pulito.

Noi ci presentiamo con le varietà resistenti, tolleranti ai funghi e alle malattie fungine. Meno trattamenti e meno interventi meccanici nei vigneti. Il recente studio proprio in Friuli ha dimostrato che si hanno circa il 38% in meno di emissioni di CO2 proprio per il minor concorso di trattrici e interventi chimici.

Abbiamo intrapreso questo progetto proprio per la necessità di diversificare dalla viticoltura di massa e industrializzata del nostro territorio e proseguire verso un’alternativa di lungo periodo e forse più faticosa ma decisamente più gratificante. Il Wine in Venice è stato proprio la celebrazione di queste attività coraggiose che come la nostra stanno caratterizzando l’Italia.

Una interessante masterclass, con oltre 70 degustatori chiamata “Il Vigneto Italia, Le Espressioni del Nord” ha visto il nostro Caliere Rosso 2020 come unico vino PIWI partecipante e la particolarità della descrizione è stata… “un succo di ciliegia matura…” a dimostrazione che i vini resistenti sono vini a tutti gli effetti, senza alcuna incertezza e dubbio che ancora qualcuno tende a sostenere, forse per timore che ci possano essere delle interessanti alternative alle certezze della tradizione.

Un applauso agli organizzatori e ai vari relatori e professionisti che vi hanno partecipato.

Dai successi del 2022 ai progetti per il 2023

Con il mese di Gennaio si riparte alla scrittura del nuovo anno con progetti, iniziative e programmi aziendali. Vogliamo però dare un riscontro sul 2022 appena passato e cogliere gli spunti per lanciare il prossimo periodo.

Terre di Ger consolida la sua caratteristica di azienda “resistente” con i sei Vini Piwi sul mercato, ultimo entrato lo spumante RUFINI BIO blend di Sauvignier Gris e Bronner. Il posizionamento dei vini nel suo complesso è in crescita con rating nelle diverse rassegne degustative molto alti. Alla importante RASSEGNA DEI VINI PIWI curata dalla Fondazione Mach di San Michele all’Adige il nostro FELTRO BIANCO 2021 ha conseguito l’oscar di miglior vino assoluto mentre il CALIERE ROSSO 2020 è risultato il miglior vino rosso. Ottimi risultati anche al Concorso Internazionale PIWI WINE AWARD INTERNATIONAL con CALIERE ROSSO 2020 Grand Gold, ARCONI BIANCO 2020 e FELTRO BIANCO 2020 Gold nelle rispettive categorie. La soddisfazione è il risultato complessivo dei vini che eleva tutta l’azienda e dà continuità nel corso degli anni al progetto.

La nostra base restano comunque i vini autoctoni friulani ben valutati da GILBERT & GAILLARD con in testa il REFOSCO DAL PEDUNDCOLO ROSSO che IL GOLOSARIO definisce come tipico di una lotta tra tannini e acidità con una coda aromatica.

Il risultato dei vini deriva dalla campagna, i vigneti nei diversi areali con la loro attenta gestione fin dalla primavera e il germogliamento. La certificazione BIO è attiva e abbiamo intrapreso l’iter SQNPI per i vigneti convenzionali. La nostra risposta alla necessità di salvaguardia ambientale e sostenibilità.

I vini PIWI a Venezia

Venezia Eventi con le brave Maria Botter e Angela Merati ha dato vita al primo evento nazionale Vini Piwi a cui hanno partecipato 30 produttori di vini resistenti in rappresentanza delle regioni che maggiormente stanno investendo su questa viticoltura sana e oltre il biologico.

La si è svolta nella prestigiosa sede dell’ Hotel Carlton on the Gran Canal a Venezia.

Per il Friuli c’eravamo noi di Terre di Ger con tre vini in degustazione: Feltro Bianco 2021 (oscar miglior vino assoluto alla Rassegna dei Vini Piwi 2022 alla Fondazione Mach), Caliere Rosso 2020 (miglior vino rosso assoluto alla Rassegna dei Vini Piwi 2022 alla Fondazione Mach) e il Limine 2020 nostro vino bianco di pregio.

Notevole afflusso di appassionati, giornalisti e operatori di settore e un caloroso abbraccio a Luca Gonzato, forse oggi unico punto di riferimento didattico e di comunicazione del settore viti e vini resistenti con il suo blog e sito informativo. La giornata si è articolata su due masterclass molto significative condotte dai sommelier FISAR, e il nostro Caliere Rosso è stato selezionato come unico vino rosso.

A contorno dell’evento si è tenuta la tavola rotonda con il presidente di Piwi International Alexander Morandel e i presidenti delle Piwi Regionali. Si è discusso di promuovere la Piwi Italia come massima espressione del movimento nazionale e di aprire così il dialogo con le altre nazioni europee sugli obiettivi della sostenibilità in viticoltura e la definizione burocratica del riconoscimento dei vitigni nei vari disciplinari.

Il successo della rassegna fa da spinta per i prossimi eventi di Cortina d’Ampezzo e di Milano per l’anno prossimo.

Arrivederci quindi in quelle sedi!

Ecco il racconto della giornata dal blog di Luca Gonzato

Limine Bianco Terre di Ger.

Di che PIWI sei? Serata ONAV a Treviso

Lo scorso 10 Novembre nelle prestigiose sale delle Cantine Collalto a Susegana, ONAV Treviso ha organizzato una interessante serata tecnica sulle nuove frontiere della viticoltura sostenibile data dalle varietà resistenti, considerate ormai come viticoltura oltre il biologico.

Il Prof. Marco Stefanini di Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige ha introdotto con estrema sintesi e chiarezza le motivazioni che stanno alla base della ormai decennale ricerca con ibridazione naturale tra varietà portatrici di resistenza alla malattie fungine e vitis vinifera. Ormai re-incroci di sesta, settima generazione con il risultato che le attuali varietà sono pienamente considerate a tutti gli effetti varietà da vino.

La problematica del mutamento climatico con patogeni sempre più aggressivi e virulenti sta compromettendo la viticoltura in molte zone particolarmente vocate, che comporta interventi sempre più frequenti e massicci in vigna. Con il risultato che per salvare i raccolti, si crea un danno inquinante pesante. Stefanini e i ricercatori italiani e stranieri stanno ormai da anni sperimentando e sostenendo la necessità di avere vitigni sempre piu tolleranti e resistenti ai funghi, isolando sempre più geni di resistenza per poter fare una viticoltura in ambienti sani, per chi ci lavora dentro il vigneto e per coloro che ci vivono attorno.
Terre di Ger è una delle aziende prime in Italia a credere in queste “varietà resistenti” e ormai presente sui mercati con sei etichette.

Eravamo presenti alla successiva degustazione con i nostri vini, LimineEl Masut e Arconi accompagnati dai formaggi dell’eccellenza italiana Latteria Perenzin di San Pietro di Feletto.
Robert Spinazzè ha raccontato la sua personale esperienza con gli incontri con Erhard Tutzer, fra i pionieri del breeding con la sua quasi maniacale ricerca di selezioni clonali e delle prime esperienze in Germania con gli agronomi di Friburgo e in Svizzera con Valentin Blatter.
Raul Brugnera ha invece introdotto i vini spiegandone le caratteristiche tecniche.
Molto interessante l’abbinamento del nostro El Masut 2020 con il formaggio stagionato biologico proposto da Perenzin.

Un ringraziamento agli organizzatori ONAV, in particolare Thomas Cescon e Marco Merotto.

Rufini: il nuovo Spumante Brut Biologico

Rufini era il bollo latterizio marchiato sui mattoni delle fornaci della zona tra Oderzo e Pravisdomini, che caratterizzavano il territorio dove ora ci sono i nostri vigneti.

Dopo aver percorso l’iter burocratico della certificazione BIO abbiamo pensato a un vino organico da varietà resistenti che non necessitano di intensi interventi chimici a difesa. Solo pochi trattamenti per avere un vigneto sano e quindi un vino sano.

Ecco il Rufini, uno spumante fresco adatto a un pubblico trasversale, conviviale e curioso, che vuole bere bene e sostenibile.  Un vino moderno e innovativo da uve Sauvigner Gris e Bronner, le nostre due varietà a bacca bianca resistenti del Veneto.

Abbinando quindi l’uva croccante dalla spiccata freschezza e acidità al Bronner, più “calda” e corposa. Un metodo charmat lungo per questa nostra nuova esperienza.

Per la scheda tecnica e ulteriori informazioni contattaci!

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