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Terre di Ger al Merano Wine Festival: Sì alla ‘strada naturale’

Terre di Ger era presente al Merano Wine Festival 2019 dove si è parlato di eco sostenibilità e varietà resistenti.

Il Merano Wine Festival è decisamente l’evento più glamour del settore vitivinicolo che raduna eccellenze italiane e non solo. 11.500 presenze registrate, 950 case vinicole, 120 artigiani del gusto: numeri che parlano di un evento in crescita, un esclusivo appuntamento tra produttori, consumatori e addetti del settore. Quest’anno, uno dei temi principali che il patron della manifestazione Helmut Köcher ha tenuto a sottolineare, è proprio quello della sostenibilità.
Per la prima volta all’interno del Kurhaus, una delle location liberty più suggestive del territorio altoatesino, Terre di Ger era presente con la sua selezione di vini PIWI. Un passo decisamente importante per quanto riguarda la diffusione della filosofia delle varietà resistenti e l’autorevole riconoscimento di esse. Durante la kermesse si è constatato come l’interesse verso i vitigni resistenti alle malattie fungine sia aumentato, specialmente in questo 2019, con particolare attenzione verso la produzione di un vino che sia il più possibile naturale, partendo da un suolo salubre, da un vigneto riqualificato e da uve sane.

La Masterclass

A margine della manifestazione principale, il Merano Wine Festival ha proposto una masterclass condotta dall’enologo Nicola Biasi, durante  la quale la nostra cantina Terre di Ger era presente con due vini da varietà resistenti. In questa occasione si è potuto confrontare il differente stile dei due maggiori poli di ricerca: l’Università degli Studi di Udine e l’Istituto di Friburgo in Germania, che attraverso gli studi di incroci tra Vitis Vinifera Europea e Vitis selvatiche sono arrivati alla creazione di nuove varietà di vitigni resistenti e dei conseguenti vini con caratteristiche organolettiche differenti tra loro.
Un momento davvero importante di divulgazione, che ha aiutato il pubblico ad avvicinarsi e a creare interesse verso quella “strada naturale” che è stata uno dei temi cardine della manifestazione.

Terre di Ger a Pordenone Legge

Pordenone Legge è uno degli eventi più attesi della stagione. Tra una lettura e l’altra noi vi consigliamo di provare un pranzo al ristorante Alla Catina, dove potrete degustare i vini Terre di Ger scoprendo l’alta cucina dello chef Carlo Nappo.

Dal 18 al 22 settembre si terrà la XX edizione di “Pordenone Legge”, una manifestazione che coinvolge la città a trecentosessanta gradi con eventi e serate. Tra una lettura e l’altra, vi consigliamo di fermarvi a degustare i nostri vini al ristorante Alla Catina, proprio nel cuore di Pordenone dove la creatività e la tradizione si uniscono nella cucina di alta qualità dello Chef Carlo Nappo.

Ecco uno speciale viaggio sensoriale da accompagnare con i vini Terre di Ger.

Tartare di manzo e Pinot Grigio

La tartare di Fassona viene marinata con acciughe, tuorlo d’uovo, capperi, senape, sottaceti, olio, sale e pepe. Ottimo l’abbinamento con il gusto fresco, piacevolmente sapido e fruttato del Pinot Grigio.

Insalata esotica & Chardonnay

Una rivisitazione colorata, fresca e golosa del pollo al curry mantecato con lattuga, cetriolo e ananas con l’accompagnamento di una salsa al curry. Speciale l’abbinamento con lo Chardonnay, un vino delicato dai sentori tropicali e di moderata acidità.

Tortellacci e Refosco al Peduncolo Rosso

Un piatto raffinato e allo stesso tempo genuino, i ravioli di pasta fresca sono ripieni di ricotta affumicata, crema di zucca e amaretti. Ideale l’abbinamento con un vino rosso complesso, deciso e dalla tannicità piacevole come il Refosco.

Semifreddo al pistacchio & Prosecco

Dolce deve essere l’ultimo ricordo di un buon pranzo. Alle più classiche bollicine della tradizione del Nord-Est Italia si abbina il gusto inimitabile del pistacchio siciliano DOP di Bronte. Un semifreddo che mette d’accordo proprio tutti, reso ancor più goloso dal cioccolato fuso e la granella di meringa.

Lo Chef

Carlo Nappo vanta una lunga esperienza in prestigiosi ristoranti e cucine stellate. A soli nove anni si trasferisce dal nonno che fa il cuoco a Parigi e al suo ritorno in Italia ha già le idee chiare sul suo futuro. Dopo aver studiato alla scuola alberghiera, svolge stage importanti al Giorgio V e al Ristorante al Carpaccio di Parigi e poi a Roma al Caffé Veneto, a Senigallia da Uliassi dove impara la cucina di mare, da Enzo de Prà, da Vissani, da “i due cigni” di Montecorsaro e al Palace Hotel di Merano con Henri Chenot nel 2004 .Tornato nella sua Pordenone, affiancato da Tonino Palumbo e Vincenzo Cioffi, trasforma lo storico Ristorante Pizzeria Alla Catina in un ristorante dove poter mangiare da un semplice piatto di spaghetti al pomodoro ad un menu degustazione di pesce con piatti sempre creativi, espressione della passione di Carlo che, tra contaminazioni italiane ed estere, è uno chef audace nei contrasti con una innata passione verso la ricerca delle più raffinate materie prime.

Nel 2015, con il suo socio, apre “Il Podere dell’Angelo” a pochi chilometri da Pordenone. Un ristorante immerso nel verde dove l’alta qualità della sua cucina si incontra con la passione e l’ospitalità, nella piena filosofia di Carlo Nappo: “Materia, anima e cuore”.

PIWI: Tra serate e degustazioni, la rivoluzione continua

Giugno è stato un altro mese importante per Terre di Ger e la rivoluzione PIWI. Tra degustazioni e serate a tema, il tema delle varietà resistenti sta riscuotendo sempre più interesse tra appassionati e addetti ai lavori.

Assoenologi Veneto a Terre di Ger

Venerdì 7 giugno l’Assoenologi Veneto Occidentale è venuta a trovarci in cantina per una degustazione tecnica dei nostri vini PIWI, compreso il nostro nuovo bianco che sveleremo in autunno, sempre da varietà resistenti a base Kretos e Soreli.

Il nostro agronomo e prezioso consulente Dott. Patrizio Gasparinetti ha parlato dell’evoluzione storica delle varietà resistenti, sottolineando la differenza tra l’approccio tedesco di Friburgo e quello friulano dell’università di Udine. L’analisi dei vini è servita per intavolare un interessante dibattito sulla gestione in vigneto e poi in cantina di queste varietà.

La gestione agronomica è fondamentale e supera di gran lunga la componente enologica. I vigneti devono essere monitorati lungamente durante tutti i mesi estivi e in particolare in prossimità della vendemmia, estremamente precoce e con uve sensibili a variazioni ai livelli di acidità e zucchero.

Durante la visita ai vigneti è stata focalizzata la resistenza alla peronospora con analisi delle foglie e di verifica delle cellule che isolano e cicatrizzano la malattia.

PIWI in Degustazione con AIS Brescia

Lunedì 17 giugno a Brescia si è tenuta un’interessante serata a tema, intitolata “Le nuove frontiere” organizzata da AIS Brescia, dove si è parlato approfonditamente delle varietà resistenti.

Nicola Biasi, nostro fidato enologo, oltre che esperto pioniere PIWI e produttore, ha spiegato le grandi potenzialità che hanno queste uve e i risultati che si possono ottenere in cantina.

Si è cominciato a usare il termine “iper-biologico” proprio perché vengono abbattute le barriere del biologico tradizionale, garantendo un percorso totalmente naturale partendo dalla salute del suolo fino al calice di vino. Gli incroci di vitis vinifera permettono infatti di ridurre drasticamente i trattamenti, in beneficio del vigneto e di chi lavora all’interno di esso, e di conseguenza contiene la dispersione di CO2 e il consumo idrico. Una scelta coraggiosa ma consapevole che le cantine stanno scegliendo in favore del rispetto ambientale, più che del profitto.

Il sales manager di Terre di Ger Enrico Conchione ha poi presentato la cantina, spiegando la nostra personale scommessa, il lavoro costante di ricerca che stiamo portando avanti con i nostri tecnici e i progetti che abbiamo per il futuro, parlando del nuovo vigneto che nascerà a Feltre e avrà il compito di dirci le potenzialità delle varietà resistenti in altura, su un terroir e un ambiente completamente diverso dal Friuli Grave.

In conclusione un mese di tecnica e approfondimento dal vigneto al vino, per scoprire e dare informazioni a un nuovo mondo vitivinicolo che piano piano apre a conoscenze ed esperienze.

Vinitaly: Tornare alla tradizione per salvare il futuro

A Vinitaly 2019 abbiamo parlato di PIWI e futuro sostenibile, focalizzando la nostra mission sulla produzione biologica e la conservazione del territorio.

Vinitaly 2019 si è chiuso con un bilancio nettamente positivo per Terre di Ger. Abbiamo avuto la possibilità di far assaggiare i nostri vini PIWI e condividere i progetti sostenibili che vogliamo portare avanti nei prossimi anni. Attorno al mondo delle varietà resistenti si sta creando molta sensibilità ed è stato stimolante parlare e confrontarsi, sia con chi non ne aveva mai sentito parlare, sia con giovani agricoltori consapevoli che hanno deciso di piantare nuovi ettari.

La filosofia PIWI ci sta guidando verso una radicale rivoluzione etica. Dopo la fondazione di PIWI Friuli Venezia Giulia nel corso del 2018, ora siamo concentrati sulla conversione aziendale al biologico – nel 2020 avremo l’ufficialità – e sui nuovi progetti che coinvolgono Feltre e la nostra azienda marchigiana “La Boccolina” dove pianteremo nuovi olivi e vigneti per creare una nuova linea di prodotti che abbia come cuore pulsante il rispetto del territorio, la biodiversità e la coltivazione sostenibile.  
Siamo convinti che per preservare il futuro sia necessario il ritorno alla naturalità delle nostre antiche tradizioni, con le conoscenze che la più alta tecnologia ci ha regalato in questi anni.

Inoltre durante Vinitaly, siamo stati onorati di essere presenti al Winetasting della guida Doctor Wine by Daniele Cernilli, in degustazione con vini di altissima qualità: un segnale importante che ci conferma come i vini naturali PIWI abbiano le stesse ottime potenzialità di quelli ottenuti con vitigni tradizionali.

Grazie a tutti coloro che sono venuti a trovarci e hanno contribuito a darci la carica per continuare questo percorso di riconversione cominciato oramai quattro anni fa e nel quale non abbiamo mai smesso di credere.

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